mercoledì 16 aprile 2008

Casabella 764

Ho scritto questa breve recensione già dal 14 marzo scorso, ma tra le feste di pasqua e altri problemi vari la avevo dimenticata in bozza e non ho avuto il tempo di dedicarmici. Comunque mi chiedevo, ora che molti lo avranno già in mano da molto possono verificarlo, se davvero il numero 764 può rappresentare una svolta? Oppure si tratta di una chiara presa di coscienza? Di certo vi è un ritorno con stile all'editoriale del chief editor: Francesco Dal Co.
Un'editoriale il cui titolo potrebbe forse avere un doppio significato: inteso come speranza pensando al futuro o come sarcastico guardando al gramo presente, "un'architettura normale in un paese normale". Dal Co fotografa in modo chiaro la situazione attuale italiana senza fare troppi giri di parole con un'esposizione oggettiva che lascia, a chi segue l'evolversi della produzione edilizia italiana, la conferma che la situazione stà progressivamente avvicinandosi a livelli insostenibili. Davvero mi piacerebbe poter fare un copia e incolla di tutto l'editoriale qui, ma per ovvie ragioni non posso. Voglio però consigliarne la ricerca a tutti, se il numero non vi è ancora capitato in mano procuratevelo, vale la lettura dell'editoriale. Per gli studenti delle facoltà di architettura è spesso possibile procurarlo nelle biblioteche di facoltà, è un bene che anche loro leggano della situazione con la quale presto o tardi si troveranno a dover fare i conti anche se per il momento non rientra nelle loro principali preoccupazioni (gli esami vengono prima ovviamente).
Il numero non ha questo mese delle separazioni tematiche ma si appoggia con forza all'editoriale ed ha un solo argomento: in italia.
Citando Dal Co: "In questo fascicolo di Casabella presentiamo alcune opere "normali", costruite per "normali" committenti, evitando di occuparci di progetti "spettacolari" o "scandalosi". Opere di cui sono autori architetti italiani e stranieri, professionisti capaci e come tali in grado di competere e confrontarsi gli uni con gli altri. Così facendo abbiamo inteso cogliere un segnale".
Vediamoli nel dettaglio:
- Oscar Niemeyer e Riccardo Morandi, Edificio per uffici, Sede della società FATA, Pianezza, Torino;
- David Chipperfield, Ampliamento a cimitero di San Michele in Isola Venezia;
- Paolo Zermani, Chiesa di San Giovanni, Perugia;
- Diener & Diener, Edificio Commerciale, Ferrara;
- Gabriella e Massimo Carmassi, Scuola materna, Arcore, Milano;
- Alberto Campo Baeza, Asilo a Ponzano Veneto, Treviso;
- Andrea Milani, Nuovo porto turistico a Rosignano Marittimo, Livorno;
- Richard Meyer, Residenze a Lido di Jesolo, Venezia;
- Franco Albini, Villa Pestarini (1937-1949), Milano.

Per la Biblioteca dell'architetto, nell'articolo "Intorno al Moderno. Tra storia e cronaca" di Maurizio Gargano, abbiamo un'iteressante recensione del libro "L'architettura del nuovo millennio" di Leonardo Benevolo.
Chiude la pubblicazione la copertina del numero 65 di Casabella del maggio 1933.

Joystar


PS: avevo anche un breve commento di alcune delle opere pubblicate ma non riesco più a trovarlo e devo lasciare questa recensione molto breve. Me ne scuso molto.