giovedì 24 gennaio 2008

Libri di architettura scritti al contrario…

Fare o non fare i nomi?
Per rispetto dell’editore che magari ha altre opere meritevoli e potrebbe ritenersi danneggiato eviterò di farli. Anche se così la mia piccola critica perde il riferimento concreto che avrebbe permesso delle verifiche ai curiosi. Pazienza vorrà dire che i più scaltri troveranno da soli conferma e gli altri si dovranno un po’ fidare, in fondo si tratta di considerazioni mie che faccio al mero scopo di sfogarmi un po’ qui (Joy non me ne volere!).
Dopo questo preambolo introduttivo veniamo al dunque, dato che ormai vi dovrei avere incuriosito abbastanza, ognuno di noi “architettomani” (mi si passi il costrutto) non credo che resista a dare un’occhiata quando gli si passa in mano l’occasione di poter spulciare qualche libro di architettura. Siamo fatti così, figurarsi se il libro è una monografia dedicata ad uno dei mostri sacri della storia dell’architettura. Devo fare i nomi? No vero? (Wright, Mies, Le Corbusier, Aalto etc… aggiungere a piacere il proprio grande maestro preferito). Ecco, quando abbiamo l’occasione non resistiamo e qualche volta capita però di trovarsi davanti a delle spiacevoli sorprese.
E qui il fatto.
Sfogliando una di queste mi sono fermato a leggere i testi in cui il “bravo” autore diligentemente spiegava i come ed i perché di quell’architetto.
Già! Peccato che quello che scriveva è completamente sbagliato. Il contrario di quello che realmente ha rappresentato l’architetto ed il suo pensiero, ma davvero il contrario non sto scherzando. E come se leggessimo in un testo che Le Corbusier è stato maestro indiscusso del barocco, ci resteremmo male ammettiamolo.
Il problema è già di per se evidente quando il lettore istruito si sente offeso dall’ignoranza palese dell’autore, ma diventa decisamente grave quando davanti a quel testo ci si trova uno studente alle prime armi con la materia.
Mi chiedo se le case editrici sottopongano a severe verifiche i testi prima di pubblicarli, soprattutto quando il contenuto vorrebbe essere un qualcosa di divulgativo. Chissà quanti studenti di architettura prendono in mano libri del genere anche per farci delle tesine (rari ormai … la maggior parte si abbevera su internet che è pure peggio) oppure per prepararci anche un esame? Un bel “ma scusi ma dove ha letto queste scempiaggini?” da parte del professore esaminando sarebbe l’amara ricompensa di quello studente sfortunato.
Ovviamente quello che mi è capitato in mano potrebbe essere solo un malaugurato caso. Un caso tuttavia che spero non abbia altri emuli, altrimenti rischiamo davvero che il sapere dell’architettura vada ad annacquarsi diventando sempre più superficiale.
Se qualcuno avesse notato qualche caso simile e lo volesse segnalare può scriverlo qui sotto, tanto i commenti sono moderati da Joystar e deciderà lui se pubblicare o no, nomi e situazioni.

Reason

PS: stò diventando il critico del blog o sbaglio? O solo io vedo cose strane in giro

venerdì 18 gennaio 2008

Casabella 761 762

Numero celebrativo questo doppio 761 762, e strano per certi versi. Si eclissa per una volta l’ordine tipico visto negli ultimi numeri, con sezioni a tema, e domina su tutto un unico argomento: “le biblioteche”.

Perseguendo un po’ l’iniziativa del numero 760, anche qui non è presente nessun editoriale ma una serie di frasi ordinate per punti estratte da: Walter Benjamin, Strada a senso unico, Einaudi, Torino 1983. Si tratta di due gruppi di citazioni che fanno riferimento al tema portante (in questo caso i libri, collegati ovviamente alle biblioteche). E sono discretamente provocatorie nei loro contenuti. Il primo gruppo è un insieme di aforismi sulla figura del critico d’arte, prevalentemente letterario all’inizio ma nei punti successivi Walter Benjamin non fa distinzioni, comprendendo qualsiasi arte che rientri nelle mire del critico. Per esempio, giusto per citarne qualcuna a caso, possiamo leggere: “… I. Il critico è stratega nella battaglia letteraria; … III. Il critico non ha niente da spartire con l’interprete di passate epoche artistiche; … VIII. I posteri dimenticano o esaltano. Solo il critico giudica a cospetto dell’autore. … “. Il secondo gruppo invece si regge sul sillogismo, molto originale e alquanto divertente, tra le prostitute ed i libri. Si capisce subito, citando il primo di questi (che poi da il titolo a tutto questo “editoriale”) : “Libri e prostitute si possono portare a letto”, la vena assai umoristica della cosa.
Un esperimento editoriale interessante da parte di Casabella che, personalmente, ritengo attirerà a se diverse critiche; tuttavia la prima parte, che parla appunto del mestiere del critico, sembra quasi esser stata messa lì per, in qualche modo, giustificarle o se non altro tamponarle e alleggerirle.

Ma entriamo nel vivo dei contenuti della rivista.
Si comincia con la biblioteca di OMU a Colonia di OM Ungers, introdotta da una bella sintesi di Chiara Baglione che in poche righe riesce a cogliere il pensiero del maestro, recentemente scomparso. Mi è piaciuto particolarmente e ne voglio citare un breve estratto che comprende una bella definizione di architettura da parte di Ungers: “ ''Grande cosa è l’architettura, e non è da tutti porvi mano. Colui che osa chiamarsi architetto dovrà avere uno spirito eletto, inesauribile diligenza, vastissima erudizione e soprattutto una profonda capacità di giudizio e una profonda saggezza''. Difficile trovare, crediamo, parole più appropriate per ricordare un protagonista che tanto ha dato alla cultura architettonica del XX secolo.”.

Divisa da un racconto di Robert Musil tratto da “L’uomo senza qualità”, Einaudi, sempre sul tema delle biblioteche, segue un progetto di Hans Sharoun: la Staatsbibliothek di Berlino costruita dal 1963 al 1978.
Dopo si continua con un’altra biblioteca storica: la Beinecke Rare Book Library di SOM Gordon Bunshaft nella Yale University del 1959-1963.

Un altro intermezzo letterario, tratto da “La missione del bibliotecario” di Josè Ortega Y Grasset, divide i precedenti progetti da una serie di biblioteche di recente costruzione che, per brevità, mi limito ad elencare:
- Alberto Kalach, Biblioteca Josè Vasconcelos, Città del Messico;
- David Chipperfield, Des Moines Public Library, Des Moines, Iowa;
- King Roselli, Biblioteca Pio IX, Pontificia Università Lateranense, Roma;
- ch+qs arquitectos, Biblioteca pubblica Làzaro Carreter, Villanueva della Canada, Spagna;
- Atelier De Santos, Biblioteca Universitaria, Ponta Delgada, Isole Azzorre;
- Joao Luis Carrilho da Graca, Biblioteca Alvaro De Campos, Tavira, Portogallo;
- Patkau Architects, Ampliamento della Centennial Library, Winnipeg, Manitoba;
- Martin Lejarraga, Biblioteca dell’università politecnica, Cartagena, Spagna;
- Adjaye Associates, Idea Store, Londra;
- Ampliamento della Biblioteca civica di Stoccolma.

Dopo questa carrellata di biblioteche chiude degnamente il tema un articolo, che consiglio vivamente di leggere e che meriterebbe un approfondimento a parte (che dovrò segnarmi da affrontare prossimamente), dal titolo “Le ragioni per cui internet non renderà inattuali le biblioteche (ne renderà inutile costruirne di nuove)” scritto da Mark Y. Herring.
A fine numero un solo progetto, per così dire, fuori tema:
- Gianni Botsford, Casa Kike, Cahuita, Costa Rica.

Dulcis in fundo ci sta un regalo per tutti i lettori, invece di una delle foto, a cui ormai ci eravamo abituati, di Ezra Stoller, è presente la copertina del primo numero di Casabella datato gennaio 1928; messa in occasione dei festeggiamenti per gli ottanta anni della rivista, a cui, con l’occasione vanno gli auguri da parte di Correnti d’architettura.

Joystar

PS: con questo numero è allegato un cd con tutti gli indici di Casabella dal numero 632 al 760, molto utile per chi cercasse qualche progetto o articolo particolare e magari non può connettersi per controllare qui su Correnti d'architettura.

giovedì 10 gennaio 2008

Un saluto ad Ettore Sottsass

E' scomparso, l'ultimo dell'anno, il celebre designer italiano. Ricordo che iniziai a sentir parlare di lui quando, anni fa, iniziavo a leggere alcuni suoi articoli su Domus. Un nome che mi divenne subito familiare. Ora, ripescando vecchi numeri di Domus per cercare qualche sua frase celebre, non sono riuscito a trovare nulla che ne desse degno tributo (ho trovato davvero interessante la citazione citata da Marco C. nel suo blog architettura in progress, al quale vi rimando per leggerla: http://vallegiulia.blogspot.com/2008/01/sottsass-adieu.html ).
E così ci si accontenta di ricordare un grande della scena architettonica italiana che se ne andato.

La sua biografia qui: http://www.archimagazine.com/sottsass.htm

Joystar

martedì 8 gennaio 2008

Problemi ai posts di dicembre (risolti)

E' capitato un breve periodo che non ho visitato il blog, e mi hanno segnalato che gli interventi di dicembre non si vedevano. Il blog finiva con gli ultimi interventi di novembre. Bene, pare che fosse solo un problema di gestione. Devo aver trafficato troppo senza accorgermene e gli ultimi erano finiti tutti in bozza. O chissà cosa ho toccato. (sempre che non ci fosse un problema di blogger ma questo lo escluderei... dato che erano comunque in bozza ed il blog continuava a funzionare perfettamente).
Bene, problema risolto. Gli interventi dovrebbero essere tornati tutti online.
Mi scuso con tutti per l'incoveniente, che mi è costato un pò di lavoro per rimetterli online, ed ancora non ho finito... mi rimane da chiedere a Reason di ripostare il suo (o controllarlo) che l'ho probabilmente modificato involontariamente.
Un saluto a tutti.

Joystar
 
Edit del 12 gennaio: tutto ok. il blog è tornato a posto.

martedì 1 gennaio 2008

Buon Anno!

Un buon 2008 a tutti.
Vi auguro che sia un anno proficuo ed interessante, pieno di soddisfazioni professionali e personali.

Auguri.

Joystar